Il mercoledì delle piante

E si farà l’amore

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’. Da quando sei partito c’è una grossa novità. 

Tutte quelle vecchie cose che per pigrizia si accumulavano da anni non ci sono più.

Ho cominciato a occuparmi della casa con uno spirito nuovo, diverso. La grande sala da pranzo con le vetrate sul bosco che ho sempre usato solo per impressionare gli ospiti è diventata il mio ufficio, il mio luogo di lavoro.

L’illuminazione di pensiero è stata questa: essendo diventato un ufficio, deve essere considerato degno delle attenzioni e degli accorgimenti adottati per il benessere e la salute dei luoghi di lavoro, a cominciare dalla presenza di piante all’interno e all’esterno.

Hai mai sentito parlare della cosiddetta “Ipotesi della savana”? Sostiene che l’evoluzione umana e lo sviluppo della psiche sono connessi al vivere “in mezzo al verde”. Il nostro stesso codice genetico richiede l’esperienza degli stimoli visivi, uditivi, olfattivi e tattili dell’ambiente naturale. Siamo sempre stati “green” di natura. E lo scopro adesso che siamo tutti chiusi in casa!

Ieri mentre ero in videoconferenza il mio sguardo è volato oltre il monitor, oltre la parete di vetro. Osservavo la danza delle foglie nel vento, e pensavo a te.

Mi piaci perché sei intelligente. Si vede dalle tue mani, come le muovi.

Mi piace quel tuo essere sopra le mode del momento.

Mi provochi pensieri e sentimenti sempre nuovi.

Ti piacerà come ho disposto le piante. Dopo aver trasformato la nuova zona ufficio ho curato anche le altre stanze. Studio, cucina, bagno, veranda.

Ogni ambiente ha le sue funzioni e i suoi problemi e per ognuna di queste esigenze c’è la pianta giusta.

Palazzi, asfalto e smog si trasformano in giardino. E un monolocale diventerà un castello.

Tu sapevi che gli uomini primitivi si portavano piante in vaso nelle caverne?

E che migliaia di anni dopo la NASA studiando tecnologie per vivere in una navicella spaziale non ha trovato niente di meglio delle piante?

Io sapevo solo che le piante con la fotosintesi assorbono anidride carbonica e producono ossigeno, sapevo poco o niente di tutte le altre “performances” di cui sono capaci le piante. Regolano l’umidità, assorbono le polveri, neutralizzano sostanze nocive come il benzene e la formaldeide, che sono presenti in ogni casa, e riducono gli effetti dei campi elettromagnetici. Infine, cosa non di poco conto, se posizionate adeguatamente offrono isolamento termico e acustico. Esistesse un elettrodomestico così, quanto costerebbe?

Hai notato che è finito il tempo delle certezze, e adesso anche la pubblicità è tutta fatta di dubbi e domande? Chissà quando ci vedremo, mi chiedo guardando fuori.

Piuttosto che telefonarti mi viene più facile cantarti una canzone.

Affacciati alla finestra, amore mio. 

Era parecchio tempo che non ascoltavo queste vecchie canzoni.

Vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare.

Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, e si farà l’amore ognuno come gli va.

Mi sembra già che tu sia qui. Mi sembra di vederti ridere, so cosa stai pensando, cosa stai per dirmi, la canzone che stai per cantarmi.

Io non chiedo più di tanto, stare nudi in mezzo a un campo e sentirsi addosso il vento.

Testo: Leone Belotti.

Illustrazioni: Alessandra Corti.

FONTI E RIFERIMENTI:

Plants at work, VHG, edizione italiana scaricabile gratuitamente qui

L’anno che verrà, Lucio Dalla, 1979.

Serenata rap, Jovanotti, 1994.

Canzone, Lucio Dalla, 1996.

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