Il mercoledì delle piante

Fammi sognare

Noi umani a volte siamo come le api, e nelle nostre case-alveari voliamo dai petali di un libro alle note di una canzone e ci ritroviamo in un duetto amoroso, nei panni del protagonista, nel momento più delicato.

“Da due anni Gordon abitava quell’ignobile stanza, due anni nei quali non aveva concluso nulla. Fallito in società, fallito nell’arte, fallito in amore. Il fuoco era spento, la polvere si posava su ogni cosa. I suoi occhi si posarono sull’aspidistra”.

La cambio io la vita che mi ha deluso più di te.

Portami al mare, fammi sognare.

Lui, Gordon, è il giovane intellettuale ribelle in fuga dal perbenismo della società piccolo borghese con tutte le sue regole e le sue certezze, il decoro e la rispettabilità, perfettamente rappresentate da lei, l’aspidistra, la pianta ornamentale che nel secolo scorso era ovunque, nei negozi, negli uffici, nelle case, alle finestre, negli ingressi, nei soggiorni. Siamo al centro, al punto focale di “Keep the aspidistra flying”, uscito in Italia come “Fiorirà l’aspidistra”, il romanzo di formazione di George Orwell, scritto nel 1936 prima di raggiungere il successo con “La fattoria degli animali” e il Grande Fratello di “1984”. Piuttosto autobiografico, è la cronaca degli anni giovanili di ogni generazione inquieta, quando come Ulisse si parte per odissee suburbane alla ricerca del tempo perduto, facendo lavori, esperienze, provando solitudini, cercando attitudini, finché il ritratto dell’artista come giovane uomo scolora nell’uomo senza qualità.

Quando chiedi troppo e lo sai, quando vuoi quello che non sei, ricordati di me.

A questo punto Gordon vede finalmente l’aspidistra con occhi diversi.

La più banale, la più comune delle piante ornamentali, che può sopravvivere ovunque, interni, esterni, non ha bisogno di grandi vasi, sopporta due settimane senz’acqua e interi fine settimana al buio. I fiori sbocciano con discrezione, a diretto contatto con la terra, nascosti dal fogliame. In primavera si riproduce facilmente, per divisione dei cespi, senza problemi. Vive a lungo, come una persona. Le sue varietà si riducono all’aspidistra typica, carnosa, dura, lucida e all’aspidistra lurida, con le foglie più sottili e striate di bianco.

La sua caratteristica definitiva è la resistenza, la presenza, l’affidabilità. Qualsiasi cosa succeda, l’aspidistra c’è. Come una donna innamorata, che ti dedica la vita, e non di rado te la salva. Come la protagonista di una delle più belle canzoni d’amore italiane, non del genere maschile, eroico, ma del tipo intimista, femminile, cantata a un Sanremo anni Novanta da Patty Pravo (però scritta da un uomo, Vasco Rossi).

Piangi insieme a me, dimmi cosa cerchi.

E Gordon/Orwell scrive: “La nostra civiltà è fondata sull’avidità e la paura, ma nella vita delle persone comuni avidità e paura sono misteriosamente tramutate in qualcosa di più nobile. Dietro le loro tendine ricamate, i loro mobili dozzinali e le loro aspidistre riescono a conservare la loro dignità. E poi generano figli! Cosa che i santi e i salvatori di anime non hanno mai modo di fare. L’aspidistra è l’albero della vita, pensò Gordon a un tratto.”

E a un tratto Gordon abbraccia l’aspidistra, esce da quella stanzetta, si prende cura di sé, trova un lavoro e sposa la ragazza da sempre innamorata di lui.

“Anche noi ci sistemeremo abbastanza bene. Con una casa tutta nostra, una carrozzina e un’aspidistra. E non lasceremo che si copra di polvere. Dicono che un vecchio spazzolino da denti sia la cosa più adatta per spolverarla”.

Portami al mare, fammi sognare. E dimmi che non vuoi morire.

Quel Sanremo fu poi vinto dai Jalisse, ma la canzone capace di vivere per generazioni, come l’aspidistra, era questa, e diceva questo: dimmi che non vuoi morire.

Testo: Leone Belotti.

Illustrazioni: Alessandra Corti.

Fonti e riferimenti:

Keep the aspidistra flyng, G. Orwell, 1936 (Ed. italiana: Fiorirà l’aspidistra, 1960).

E dimmi che non vuoi morire, Patty Pravo, 1997 (testo scritto da Vasco Rossi).

Titoli correlati

L’albero della gioia
Leggi
E la maestra disse: piantatela, bambini!
Leggi
Le piante di Artemide e le piante di Apollo
Leggi